L’agitazione è ancora tanta dopo l’attentato subito ma Sigfrido Ranucci non ha intenzione di tirarsi indietro e vuole proseguire nel suo lavoro d’inchiesta.
Non sono stati giorni facili per il noto giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci e la sua famiglia a seguito dell’attentato subito. Eppure, con grande orgoglio, l’uomo non vuole fare alcun passo indietro tanto che, in queste ore, tramite un annuncio sui social ha voluto raccontare quali temi verranno affrontati nella nuova stagione del suo programma Report su Rai 3.
L’annuncio di Ranucci dopo l’attentato
La bomba esplosa sotto casa di Sigfrido Ranucci e della sua famiglia è stato, con ogni probabilità, un segnale contro il giornalista e le sue inchieste. L’uomo non ha nascosto di aver ricevuto, nel corso del tempo, anche di recente, diverse minacce ma mai fino a questo punto. Durante ‘In mezz’ora’, lo stesso Ranucci ha spiegato: “Chi ha messo l’ordigno conosceva le mie abitudini, ero rientrato a casa da poco, lo sapeva. È un messaggio per far intendere sappiamo come ti muovi e quando colpire”.
Eppure, il giornalista non ha alcuna intenzione di fermarsi e, anzi, con la sua trasmissione Report è pronto a ripartire come confermato sui social dal suo annuncio sulle prossime puntate: “Di cosa ci occuperemo della prossima stagione. Parleremo di cosa si nasconde dietro la distruzione di Gaza e l’evacuazione di un popolo dopo averlo massacrato. Torneremo poi, a parlare delle stragi di mafia e del ruolo della destra eversiva. Tutto questo, dicevamo apartire dal 26 ottobre su Rai 3”.
Undici inchieste aperte per minacce al giornalista
Nel frattempo, mentre le indagini dopo l’esplosione avvenuta sotto casa di Ranucci a Pomezia vanno avanti, Fanpage ha sottolineato un dato molto importante in merito alle inchieste che sarebbero aperta per minacce contro il giornalista. Nello specifico sarebbe ben undici le inchieste attualmente aperte dalle varie Procure per le minacce arrivate al giornalista Rai della trasmissione Report che ha denunciato negli anni intimidazioni. Stando a quanto si apprende, ad indagare su tali inchieste sono gli investigatori della Direzione distrettuale antimafia, con il pubblico ministero Carlo Villani.
